Da SEAC
A partire dall'anno 2026, in occasione dell'ottavo centenario dalla morte di San Francesco d'Assisi, è istituita, il 4 ottobre, la festa nazionale di San Francesco d'Assisi, patrono d’Italia.
I RIFLESSI SULLE ASSENZE DAL LAVORO
Il 4 ottobre, a decorrere dal 2026, viene trattato come una qualsiasi altra festività con effetti civili, che prevede l'assenza dal lavoro o, in caso di espliciti accordi, il recupero della stessa su un'altra giornata, fermo restando, in quest'ultimo caso, il pagamento di una maggiorazione secondo quanto previsto dal Contratto Collettivo applicato.
I RIFLESSI SULLA RETRIBUZIONE
Il 4 ottobre, a partire dal 2026 va trattata come giornata festiva anche dal punto di vista retributivo.
Qualora la festività sia
• goduta, ossia cada in un giorno lavorativo infrasettimanale e non venga lavorata, tale giornata va retribuita come se fosse stata lavorata;
• non goduta, ossia cada in un giorno in cui già non era prevista attività lavorativa, la festività non lavorata va comunque retribuita.
Nel 2026 il 4 ottobre cadrà di domenica, e quindi in via generale ci si troverà nell'ipotesi di festività non goduta, da pagare oltre alla normale retribuzione, con il conseguente impatto finanziario ed economico per le aziende, ma senza aumento delle giornate di assenza.
Nei casi in cui il lavoratore sia tenuto a prestare attività lavorativa nella giornata festiva cadente in giornata infrasettimanale, al dipendente spetta, oltre alla normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, il pagamento delle ore di lavoro effettivamente prestate, aumentate secondo le percentuali previste dai Contratti Collettivi applicati. L’eventuale recupero della giornata, qualora previsto dal Contratto Collettivo, normalmente prevede comunque il pagamento della sola maggiorazione economica.
Se il giorno festivo cadesse nel giorno di riposo o in coincidenza con un’altra festività, in caso di festività lavorata l’azienda dovrà pagare sia la normale retribuzione (comprensiva della giornata festiva), sia la retribuzione per festività non goduta, sia le ore di lavoro prestate, aumentate secondo le percentuali previste dai Contratti Collettivi.
I RIFLESSI SUL COSTO DEL LAVORO
L'introduzione della nuova festività di San Francesco d'Assisi determina un impatto negativo sul costo del lavoro per le aziende con dipendenti.
Nello specifico:
se il dipendente lavora una giornata in meno, aumenta il costo medio orario del lavoro in quanto la retribuzione non varia, mentre le ore di produttività si riducono. Qualora si usufruisca del riposo compensativo si deve aggiungere anche il costo della maggiorazione per lavoro in giornata festiva;
nell'ipotesi di giornata festiva lavorata o non goduta (perché cadente nel giorno di riposo o in coincidenza con un'altra festività) il costo aumenta in quanto il lavoratore percepisce una retribuzione aggiuntiva.
I RIFLESSI SUI CONTRATTI COLLETTIVI
Alla luce di questa novità, i Contratti Collettivi si troveranno a dover adeguare le proprie disposizioni in materia di festività riconosciute.
Nelle more degli aggiornamenti dei Contratti Collettivi, tale giornata sarà comunque da considerare festiva nel rispetto di quanto previsto dalla Legge.
In considerazione degli aumenti di costo determinati dall'introduzione di una nuova giornata festiva, non è da escludere che le organizzazioni sindacali, in sede di contrattazione collettiva, valuteranno di introdurre delle previsioni che ne limitino l'impatto.